Il tavolo allungabile, avendo come priorità l’aspetto pratico, viene scelto sempre più spesso. Offre la possibilità di aumentare la superficie del piano.
Tavolo allungabile in legno chiaro, un vero passepartout
Questa tipologia di tavolo allungabile non ha più nulla da invidiare ai modelli fissi. Grazie al design sempre più curato, offre una grande varietà di forme e materiali sia del top sia della struttura. Scopriamoli insieme.
Tavolo allungabile: tipologie e materiali
- Tavolo allungabile in legno chiaro, in finitura naturale o laccato bianco. Un vero passepartout da adottare in cucina o nel living. Ha una presenza leggera e potrà essere connotato dalle sedie, anche a contrasto. Quali sedie aggiungere se arrivano ospiti? Quelle pieghevoli sono la soluzione ideale, da riporre in poco spazio. Puoi optare per varie tipologie di sedie pieghevoli: struttura esile, caratterizzata dalla sagoma arrotondata della seduta; linea semplice e definita, nasconde elevati contenuti tecnici che la rendono adatta dentro e fuori casa; pieghevole, leggera e maneggevole.
- Tavolo allungabile in laminato con gambe in legno. Completamente bianco e con struttura slim, può accompagnarsi a sedie in metallo o materiale plastico. I piani in laminato e laccato se accostati a gambe in legno richiamano uno stile nordico. Se accostati invece a gambe in metallo, uno stile minimal.
- Tavolo allungabile in mdf impiallacciato rovere e top esteso. Caratterizzato da bordi verniciati con acrilico trattato UV e poliuretano per aumentarne la resistenza. Le gambe restano all’estremità, in modo che tutti gli ospiti siano comodi.
- Tavolo allungabile con il piano in mdf laccato. Dotato di un elemento aggiuntivo pieghevole per allungarlo. Uno speciale rivestimento antigraffio del top lo rende molto facile da pulire e manutenere nel corso del tempo.
- Tavolo allungabile con top in legno massello e struttura in finitura nera. Il legno massiccio del tavolo risalta grazie alla struttura in finitura nera che può dialogare con altri elementi presenti nella stanza in cui viene collocato.
- Tavolo allungabile con top in impiallacciato e bordi del piano smussati e rastremati. Allunghe in tinta con finitura brunita del ferro danno al tavolo un tocco industrial.
Tavolo allungabile: il top in trasformazione
I meccanismi alla base del funzionamento del tavolo allungabile possono essere manuali oppure automatici.
In alcuni casi variano a seconda anche della forma del tavolo:
- Con prolunghe laterali asimmetriche. Sono quelle che vengono posizionate solo ad un’estremità del piano del tavolo. Da una a tre, hanno larghezze da 40 a 60 cm. Prima si allunga la struttura spostando le gambe, poi si estraggono le prolunghe.
- Con prolunghe asimmetriche. In questo caso, le prolunghe (larghe da 30 a 50 cm) possono essere estratte (indipendentemente una dall’altra) da entrambe le estremità del tavolo.
- Con prolunga centrale. I tavoli con questo sistema hanno il top formato da due parti unite che scorrono in direzioni opposte e permettono il sollevamento della prolunga centrale.
- A libro. Sistema tipico dei modelli quadrati e rettangolari, funziona in modo che il piano scorra (o ruoti) lateralmente per poi essere “aperto” come un libro. In questo caso le dimensioni di partenza raddoppiano.
Tavolo allungabile: qual è lo spazio ideale in cui sistemarlo?
Lo spazio in cui sistemare un tavolo allungabile è sempre una questione cruciale. Ancora di più se occorre valutare la superficie da lasciare libera quando viene usato in versione estesa.
Anche nelle soluzioni più conviviali, è consigliabile lasciare tra tavolo e parete almeno 70-80 cm per muoversi agevolmente.
Lo stesso deve aumentare fino a 110-120 cm quando la zona di passaggio confina con un mobile o una porta. In questi casi è fondamentale che resti agevole l’apertura di eventuali cassetti o dell’anta.
Un altro dato di cui tener conto per stare comodi quando si è seduti è l’altezza delle sedie.
Normalmente il piano del tavolo è alto 74-75 cm, le sedute circa 45 cm. Sono dimensioni standard, ma con eccezioni da valutare di volta in volta.
É fondamentale considerare anche l’eventuale presenza di braccioli che potrebbero rendere difficoltoso l’inserimento delle sedie sotto il piano, soprattutto se quest’ultimo è di un certo spessore.
Il numero dei posti a sedere varia in base alla forma del piano del tavolo: rettangolare, quadrata, rotonda, ellittica. Ma anche alcune variabili sono sempre importanti.
In particolare, si devono considerare:
- la linea delle sedie, che determina l’ingombro, così come la presenza o meno di braccioli.
- La disposizione e la linea delle gambe del tavolo, così come l’incastro di queste con quelle delle sedie.
A seconda della forma del piano, lo spazio per commensale è il seguente:
- rettangolare: sui lati lunghi lo spazio minimo è di 55 cm e di 70 cm su quelli corti.
- quadrato: circa 70 cm su ogni lato
- rotondo: grazie all’assenza di spigoli, sono sufficienti 60 cm a testa
- ellittico: valgono le stesse indicazioni del rotondo, ma con qualche cm in meno.
Quando le dimensioni del tavolo sono notevoli, è preferibile optare per materiali e tonalità differenti per tavolo e sedie, ma stessa struttura esile.
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